23/05/2024 - Il triangolo dell'individualità: corpo, cervello, coscienza
Un appuntamento a cura dei Dipartimenti di Scienze biomediche e neuromotorie e di Filosofia.
In un celebre articolo del 1904, il filosofo e psicologo americano William James si chiedeva: “La coscienza esiste?”.
Le correnti principali della filosofia e le scienze sociali del ’900 hanno preso in carico tale questione in tutta la sua radicalità. In ambito fenomenologico, l’opera di Husserl ha condotto a un radicale ripensamento della categoria di coscienza, capace di mettere in luce la ricchezza e la complessità dei vissuti umani.
Del tutto opposto in tal senso è l’approccio comportamentista di Watson e Skinner, i quali hanno negato con risolutezza il significato dell’esperienza interiore nell’ambito dell’analisi psicologica scientifica.
John Dewey e George Herbert Mead hanno invece proposto una ridefinizione pragmatica della coscienza, intesa in termini funzionali e non sostanziali come il risultato di un processo di interazione tra organismo e ambiente sociale.
Il problema è stato affrontato del resto da prospettive che tengono assieme indagine metafisica e approcci scientifici non soltanto nell’ambito della filosofia della mente in senso stretto, ma nell’ambito della fisica e della matematica (come confermano i lavori di Roger Penrose) e in quello delle scienze cognitive.
Regia
Ha presentato:
Matteo Cerri
Sono intervenuti:
Francesco Bianchini, Francesca Bisulli, Rossella Breveglieri, Michela Gamberini, Elena Gherri, Luca Guidetti, Marina Lalatta, Luigi Lobaccaro, Gioia Laura Iannilli, Andrea Colli, Diego Donna, Marco Menchetti, Claudio Paolucci, Matteo Santarelli, Serena Vantin, Matteo Zoli
Rassegna stampa
Il Resto del Carlino - 22/05/2024