9/05/2024 - L'uomo e la la natura: un’amicizia impossibile?
Un appuntamento a cura del Dipartimento di Filologia classica e Italianistica.
Letture dal De rerum natura (La natura) di Lucrezio, dalle Quaestiones Naturales (Ricerche sulla Natura) di Seneca e dalla Naturalis historia (Storia naturale) di Plinio.
La terra è malata. Ce lo dicono, sempre più preoccupati, gli scienziati di tutto il mondo. Le catastrofi naturali sono quasi all’ordine del giorno e la crisi climatica è un dato di fatto non più trascurabile. L’emergenza è ormai divenuta un fenomeno ordinario: l’anormale si è fatto normale.
La novità di questo orizzonte impone con urgenza un cambio di prospettiva e una profonda riflessione a cui i classici possono portare un contributo di assoluta rilevanza.
Autori come Lucrezio, Seneca e Plinio il Vecchio – il cui bimillenario cade proprio quest’anno – hanno già discusso, a loro tempo, sulle cause e sulle caratteristiche di fenomeni naturali devastanti come tempeste, alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche, arrivando anche a interrogarsi sulla possibilità di prevedere tali eventi; la cultura della prevenzione, infatti, non è un’invenzione moderna, ma affonda le radici nel mondo antico. I grandi sconvolgimenti della terra, ci insegnano ancora gli antichi, mettono a nudo le fragilità di un equilibrio – quello tra natura e uomo – che si rivela sempre più precario, e invitano a guardare non solo alle conseguenze materiali, ma anche agli effetti psicologici, alle paure così ingenerate.
Di fronte ai cataclismi, umanisti e scienziati sono chiamati a collaborare per trovare risposte ed elaborare strategie che ci consentano di affrontare le sfide del nostro tempo.
Intervengono: Telmo Pievani, Ivano Dionigi.
Interpretazione: Anna Bonaiuto
Esecuzione musicale: Giuseppe Modugno
Regia: Nicola Bonazzi