Uno dei vantaggi innegabili delle piattaforme digitali è la grande chance, offerta ai nostri giovani studenti (ma non solo), di poter incontrare quelle che Socrate chiamerebbe "grandi anime o menti". Beh, non quelle del passato (i viaggi nel tempo non ci sono ancora concessi), ma tutte quelle del presente vicino e lontano (i viaggi nello spazio "a costo zero" sono ora divenuti realtà, almeno quelli intellettuali).
Proseguiamo quindi, grazie alla potenza del "teletrasporto digitale" (o delle "Passaporte virtuali" - espediente fantascientifico forse più noto ai giovanissimi), il nostro ciclo di attività (non di eventi!) filosofiche: Dialégesthai, "dialogare". Platone ci ha insegnato che poter interrogare l'autore di un logos è il solo modo che abbiamo per sapere cosa ha davvero inteso dire. Ed è anche l'occasione unica per vagliare la bontà delle nostre credenze su temi che per noi contano (on what matters).
Tutti gli incontri, che hanno cadenza annuale, sono preceduti dall'invito alla lettura di un libro e consistono in un dialogo collettivo con l'autore, introdotto non da una sua epídeixis (una performance retorica stile conferenza, seguita dal consueto - ma spesso insoddisfacente - question time), bensì dalla semplice enunciazione delle tesi cardine del libro e delle buone ragioni che hanno portato l'autore a sostenerle. Gli studenti delle classi di Storia della Filosofia Antica di Bologna che avranno aderito all'iniziativa, "adottando" il libro proposto, potranno inviare all'autore le loro domande prima dell'incontro, suggerendone l'agenda. Ma il dialogo resterà aperto a tutte e tutti, la regola una soltanto: «dove il logos ci porterà come un vento, là bisognerà andare» (ὅπῃ ἂν ὁ λόγος ὥσπερ πνεῦμα ϕέρῃ, ταύτῃ ἰτέον, Pl. R. III 394d).