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Lettura di Aristotele, "Etica Nicomachea" VII 3.

Amantes ut apes vitam mellitam exigunt.

 

«Joseph ha fatto f piuttosto che e, anche se, tutto considerato, era convinto che e fosse la cosa migliore da fare.»


L'akrasia viene definita come quella incapacità di dominarci che ci porta a compiere un'azione che riteniamo sbagliata. Questo tema, cioè quello della possibilità o meno di essere moralmente deboli, ha affascinato già i pensatori arcaici, e si ritrova in Platone e Aristotele così come nel pensiero del mondo medievale, moderno e contemporaneo.

 

Quest'anno, sotto la direzione della cattedra di Storia della Filosofia Antica della Prof.ssa Carlotta Capuccino, abbiamo organizzato intorno a questo argomento la seconda edizione del nostro Seminario d'Inverno, dal titolo Al confine tra virtù e vizio: L'etica classica e il problema dell'akrasia morale.

 

Siete i benvenuti!

 

Marco, Giorgia e Rossana

Contatti

Marco Guerrieri

Dottorando (Università Federico II di Napoli)

Giorgia Lugani

Laureanda magistrale (Università di Bologna)

Rossana Zanetti

Dottoranda (Università di Pisa e Firenze)