La figura di Cassini
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Giovanni Domenico Cassini, nato a Perinaldo (IM) l’8 giugno 1625, è stato l’astronomo più illustre del
suo tempo, tanto che il Re Sole Luigi XIV lo volle al suo fianco dal 1669 per completare i lavori
dell’Observatoire de Paris, primo osservatorio astronomico moderno. Cassini conservò la direzione dell’Osservatorio reale parigino fino alla morte, avvenuta nel 1712, e diede origine ad una lunga dinastia di astronomi che si estese fino alla 4° generazione.
Nel 2025 ricorrono i 400 anni della nascita di questo importantissimo scienziato italiano. In vista di questo anniversario l’Università di Bologna, insieme all’ l’Istituto Nazionale di Astrofisica, all’Università di Genova, all’Accademia delle Scienze di Bologna e al Comune di Perinaldo, intendono celebrare un astronomo che ha lasciato un’impronta fondamentale nell’astronomia europea del suo tempo.
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Cassini a Bologna
Cassini, formatosi presso il collegio dei Gesuiti di Genova, fu chiamato a ricoprire la cattedra di astronomia presso l’Università di Bologna nel 1650, che mantenne fino al suo trasferimento a Parigi. Fu proprio grazie agli studi avviati nel periodo bolognese che Cassini costruì la sua fama mondiale.
All’interno della Basilica di San Petronio nel 1655, egli realizzò la più grande e precisa meridiana del mondo, con l’intento dichiarato di verificare la bontà della riforma del calendario introdotta circa 70 anni prima da papa Gregorio XIII. In realtà, Cassini aveva ideato la meridiana come un vero strumento astronomico, che egli chiamava “eliometro”, e con essa condusse misure sistematiche del diametro del disco solare che gli permisero di fornire una delle prime prove sperimentali della seconda legge di Keplero, avvalorando l’ipotesi del sistema eliocentrico a discapito del modello geocentrico più in voga a quel tempo, proposto dall’astronomo danese Tycho Brahe.
Le ricerche astronomiche di Cassini
L’introduzione del cannocchiale da parte di Galileo qualche decennio prima aveva reso possibile
l’osservazione planetaria. Lo studio degli “oggetti vaganti” e del sistema solare era uno dei principali temi aperti nel campo e Cassini era destinato a lasciare un segno nel loro studio alla sua epoca.
Cassini scoprì la separazione degli anelli di Saturno, che infatti porta il suo nome. Osservò la superficie di Giove, in particolare la macchia rossa. Studiò in dettaglio il moto dei satelliti dei due pianeti giganti del sistema solare: scoprì 4 nuovi satelliti di Saturno (Giapeto, Rea, Dione, e Teti) e realizzò le tavole dei moti dei satelliti medicei di Giove, che furono utilizzate per decenni per la fondamentale determinazione della longitudine terrestre.
Osservò le macchie sulla superficie di Marte e calcolò con grande precisione il periodo di rotazione del pianeta. Studiò il moto delle comete aprendo la strada ai lavori di Halley sulle orbite cometarie. Realizzò una mappa dettagliata della Luna e studiò le anomalie del moto lunare. Scoprì la causa della luce zodiacale, come effetto di riflessione e diffusione della luce solare sulle polveri interplanetarie presenti sul piano dell’eclittica. Migliorò la precisione nella misura del valore dell’inclinazione dell’eclittica. Fu il primo a scoprire le reali dimensioni del sistema solare partendo dalla misura della parallasse di Marte utilizzando come base della triangolazione la distanza tra Parigi e Caienna (Guyana francese), dove si trovava il suo assistente Jean Richer.
Tutto questo, Cassini lo potè realizzare grazie ai cannocchiali realizzati da due ottici italiani, Giuseppe
Campani (1635-1715) e Eustachio Divini (1610-1685), i cui laboratori si trovavano entrambi a Roma,
dove si recava anche per motivi personali: frequentava la Regina Cristina di Svezia, che incontrava
regolarmente nella capitale. Quando si trasferì a Parigi, Cassini volle i telescopi di Campani e di Divini -
probabilmente i migliori del tempo - anche presso il neonato Osservatorio, e in questo senso egli può
essere considerato un esempio ante litteram di promotore e esportatore del Made in Italy nel mondo.
L'eredità di Cassini
I contributi di Cassini alla comprensione del sistema solare, che costituiva di fatto l’intero Universo per la
sua epoca, sono universalmente riconosciuti in Italia e all’estero.
Il telescopio da 152cm, il maggiore presso la Stazione Osservativa di Loiano (Bologna) e il secondo su
territorio italiano, è intitolato a “G.D. Cassini”.
A Perinaldo esistono un Osservatorio per la didattica e la divulgazione e un Museo permanente dedicati
a Cassini.
I lavori di Cassini sullo studio del sistema di Saturno hanno portato le grandi agenzie spaziali NASA ed
ESA, assieme all’Agenzia spaziale Italiana (ASI) a denominare “Cassini-Huygens” la missione del 1997-
2017 dedicata all’esplorazione del pianeta e del suo satellite maggiore Titano.