La cerimonia

Cenni storici del più antico evento dell'ateneo.

L'Inaugurazione dell'Anno Accademico rappresenta un momento di valore altissimo per la vita della Comunità accademica e da sempre vede la presenza di rappresentanti politici di rilievo e di ospiti di fama internazionale. 

Dal 1088 questa cerimonia sancisce infatti l’apertura ufficiale delle attività dell’Ateneo di Bologna. 

L'evento è reso unico dalla sfilata in corteo di oltre 100 Accademici in toga provenienti anche da altri Atenei che apre e chiude la cerimonia.

Dopo il saluto del Magnifico Rettore si alternano sul podio Studentesse e Studenti e rappresentanti del personale tecnico-amministrativo, che si rivolgono alla Comunità accademica affrontando argomenti inerenti le principali tematiche di interesse comune. 

Ogni anno, l'ospite d'onore della cerimonia interviene con una lectio magistralis rivolta alla Comunità accademica.

Infine, il Collegium Musicum Almae Matris apre e chiude l'evento con interventi musicali di repertorio classico.

Il simbolo della cerimonia: le mazze rettorali incrociate

Le mazze cerimoniali vengono utilizzate come simbolo di indipendenza dall'autorità esterna e come simbolo di autorità interna del Rettore. Il continuare a esibirle ha il pregio di collegare, simbolicamente e visivamente, il presente dell'ateneo al suo passato, per rimarcarne la continuità nel tempo, la solidità, il prestigio.

Le mazze furono donate nel 1564 alle due Università dei Giuristi da parte di Ippolito Petrucci di Urbino, Rettore delle medesime Università. La donazione venne effettuata dopo che il Palazzo dell'Archiginnasio diventò sede degli studi bolognesi.

Venivano portate in corteo dai 'Mazzieri' dello Studio nelle cerimonie ufficiali come simbolo della legittimità dell'esercizio del potere e di indipendenza dall'autorità esterna.

Le mazze, dorate e argentate, hanno una raffinata decorazione: una è sormontata da una statuetta che rappresenta la Beata Vergine col Bambino e reca gli stemmi del rettore Petrucci, del card. Giulio Feltrio della Rovere, di Pio IV, di mons. Cesi di Urbino; la seconda, sormontata da una statua che rappresenta la Fede, reca gli stemmi della città di Bologna, di Pio IV, del rettore Petrucci, di mons. Cesi; infine, la terza è sormontata dalla statua raffigurante San Girolamo.

(Fonte: Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna