Call for Papers (IT)

Scarica la call completa

Call for Papers IT/EN

[ .pdf 823Kb ]

Utilizza questo modello per inviare l’abstract

Modello abstract

[ .docx 21Kb ]


Convegno dottorale

What’s research got to do with it?

Ultime frontiere della ricerca linguistica, inclusione e impatto sociale

 

Società contemporanee sempre più mobili, permeate dal digitale e sensibili alle esigenze di inclusività definiscono il panorama del mondo post-globalizzato. Un contesto che si evolve così rapidamente richiede riflessioni profonde e continui aggiornamenti da parte del mondo accademico. Da un lato, la ricerca è chiamata a interpretare i fenomeni contemporanei, dall’altro a generare un cambiamento all’interno della società. In questo scenario si inserisce il movimento della Scienza Aperta (Fecher e Friesike, 2014), che promuove un accesso trasparente ai processi e ai prodotti della ricerca (UNESCO, 2021). Questa riflessione metascientifica, di crescente rilevanza anche nelle discipline umanistiche e linguistiche, mira a rendere la ricerca più accessibile e riproducibile, coltivando collaborazioni transdisciplinari dentro e fuori il mondo accademico.

La ricca pluralità linguistica e culturale delle società contemporanee apre nuove prospettive, ma pone anche sfide significative. Affrontarle richiede riflessioni approfondite e interventi concreti per rendere le politiche linguistiche sensibili alle diversità, a partire dalle istituzioni, dove una complementarità tra inclusività e chiarezza può essere raggiunta attraverso un linguaggio comprensibile, semplice e immediato (De Mauro, 1994), rispettando il “dovere costituzionale di farsi capire” (Piemontese, 2023). In questo quadro, la crescente attenzione verso un linguaggio accessibile e verso lo sviluppo di sensibilità linguistiche e competenze transculturali in contesti educativi e sociali sempre più eterogenei stanno contribuendo a trasformazioni su vari livelli.

Un esempio concreto dell’impatto sociale che la ricerca può generare attraverso approcci innovativi e collaborativi è dato dall’applicazione di tecnologie agli studi linguistici. Corpora, intelligenze artificiali, large language models, archivi digitali, chatbot e assistenti virtuali aprono piste di ricerca su lingue e società, configurandosi come strumenti utili per studiare le sfide della comunicazione inclusiva (Formato, 2024) e garantire una piena partecipazione sociale per tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità (Greco, 2018), nonché promuovere la comunicazione transculturale, al fine di renderla pluricentrica e inclusiva. Numerosi sono gli approcci pedagogici trasformativi ed esperienziali (Kohonen et al., 2001; Kiraly, 2012) che hanno attirato l’attenzione della ricerca negli ultimi anni. In questo quadro si inseriscono, per esempio, il data-driven learning (DDL) che sfrutta le potenzialità della tecnologia per promuovere una didattica learner-centred (Johns, 1991; Bernardini, 2016); i progetti educativi basati sull’intercomprensione (Bonvino e Gambarino, 2022); gli studi empirici sulla variazione linguistica con i concetti di translanguaging (García e Wei, 2014), translingualism (Canagarajah e Dovchin, 2019; Canagarajah, 2018; 2024) e plurilinguismo (Consiglio Europeo, 2020).

Allo stesso modo, la ricerca può dare voce a identità, lingue e culture minoritarie o marginalizzate, interrogando le politiche e pratiche linguistiche esistenti, tra cui quelle di traduzione e mediazione, o contribuendo a plasmarne di nuove. La svolta culturale e la svolta attivista negli studi traduttologici (Wolf, 2012) hanno spinto a riflettere sui processi traduttivi e autotraduttivi (Castro et al., 2017) come costanti negoziazioni, portando chi traduce a riflettere su responsabilità etiche e gerarchie di potere nella produzione dei saperi e nella circolazione delle idee. Adottando una prospettiva intersezionale (Crenshaw, 1991), e uno sguardo situato (Haraway, 1988) e riflessivo (Rose, 1997), la ricerca transfemminista offre strumenti per riconoscere le forme di discriminazione identitaria che si manifestano nel linguaggio e che sono rafforzate da esso. Rientrano in questo paradigma le indagini che fanno luce, anche in una prospettiva traduttiva (Baer e Kaindl, 2018; Susam-Saraeva et al., 2023), sulle esperienze di soggettività escluse e invisibilizzate nei discorsi dominanti.

 

Invitiamo giovani ricercatrici e ricercatori a inviare contributi che esplorino l’impatto sociale della ricerca linguistica. Le proposte potranno essere declinate in una o più delle seguenti tematiche di ricerca, da intendersi in maniera non limitante:

  1. Politiche e pratiche linguistiche sensibili alle diversità: comprensibilità, accessibilità, approcci transfemministi in linguistica, interpretazione e traduzione;

  2. Comunicazione transculturale: plurilinguismo, intercomprensione, pratiche pedagogiche innovative in linguistica, interpretazione e traduzione;

  3. Tecnologie applicate agli studi linguistici, all’interpretazione e alla traduzione;

  4. Open science e transdisciplinarità.

 

Suggerimenti bibliografici

  • Baer, B. J., & Kaindl, K. (Eds.) (2018). Queering Translation, Translating the Queer: Theory, Practice, Activism. New York: Routledge.
  • Bernardini, S. (2016). Discovery learning in the language-for-translation classroom: corpora as learning aids. Cadernos de Tradução, 36(1), 14–35.
  • Bonvino E., & Garbarino, S. (2022). Intercomprensione. Caissa: Cesena.
  • Butler, J. (1990). Gender Trouble: Feminism and the Subversion of Identity. New York: Routledge.
  • Canagarajah, S. (2018). Translingual Practice as Spatial Repertoires: Expanding the Paradigm beyond Structuralist Orientations. Applied Linguistics, 39, 31–54.
  • Canagarajah, S. (2024). Crip translingualism: Boundary negotiations in (im)mobility. AILA Review, 37(1), 54–78.
  • Canagarajah, S., & Dovchin, S. (2019). The everyday politics of translingualism as a resistant practice. International Journal of Multilingualism, 16(2), 127–144.
  • Castro, O., & Ergun, E. (2018). Translation and Feminism. In: Fernández, F., Evans, J. (Eds.) The Routledge Handbook of Translation and Politics. London: Routledge.
  • Castro, O., Mainer, S., & Page, S., (Eds.) (2017). Self-translation and Power: Negotiating Identities in European Multilingual Contexts. London: Palgrave Macmillan.
  • Chamberlain, L. (1988). Gender and the Metaphorics of Translation. Signs, 13(3), 454–472.
  • Cordoba, S. (2023). Non-Binary Gender Identities: The Language of Becoming. London: Routledge.
  • Council of Europe (2020). Common European Framework of Reference for Languages: Learning, teaching, assessment. Council of Europe Publishing: Strasbourg.
  • Crenshaw, K. (1991). Mapping the Margins: Intersectionality, Identity Politics, and Violence against Women of Color. Stanford Law Review, 43(6), 1241–1299.
  • De Mauro, T. (1994). Capire le parole. Roma: Laterza.
  • Fecher, B., & Friesike, S. (2014). Open Science: One Term, Five Schools of Thought. In: Bartling, S., Friesike, S. (Eds.) Opening Science: The Evolving Guide on How the Internet is Changing Research, Collaboration and Scholarly Publishing. Springer.
  • Formato, F. (2024). Feminism, Corpus-assisted Research and Language Inclusivity. Cambridge: Cambridge University Press.
  • García, O., & Wei, L. (2014). Translanguaging: Language, Bilingualism and Education. Palgrave Macmillan.
  • Greco, G. M. (2018). The nature of accessibility studies. Journal of Audiovisual Translation, 1(1), 205–232.
  • Haraway, D. (1988). Situated Knowledges: The Science Question in Feminism and the Privilege of Partial Perspective. Feminist Studies, 14(3), 575–599.
  • Johns, T. F. (1991). Should You Be Persuaded: Two Examples of Data-Driven Learning Materials. English Language Research Journal, 4, 1–16.
  • Kecskes, I. (2013). Intercultural Pragmatics. New York: Oxford Academic.
  • Kiraly, D. (2012). Growing a Project-Based Translation Pedagogy: A Fractal Perspective. Meta, 57(1), 82–95.
  • Kohonen, V., Jaatinen, R., Kaikkonen, P., & Lehtovaara, J. (2001). Experiential Learning in Foreign Language Education. Taylor & Francis.
  • Le Bervet, C. (2019). A critical overview of feminism and/in translation: constructing cultures and identities through an interdisciplinary exchange. eSharp, 27, 8–17.
  • Muscarà, M., & Sani, C. (2019). Accessibility to Cultural Heritage, some project outcomes. Education Sciences & Society, 10(1), 244–280.
  • Neves, J. (2018). Cultures of accessibility. Translation making cultural heritage in museums accessible to people of all abilities. In: Harding, S., Cortés, O. C. (Eds.) The Routledge Handbook of Translation and Culture. New York: Routledge, 415–430.
  • Piemontese, M. E. (2023). Il dovere costituzionale di farsi capire A trent’anni dal Codice di stile. Roma: Carocci editore.
  • Rose, E. (2017). Revealing and concealing the masquerade of translation and gender: double-crossing the text and the body. In: Epstein B. J., Gillett, R. (Eds.) Queer in Translation. London: Routledge, 37–50.
  • Rose, G. (1997). Situating knowledges: positionality, reflexivities and other tactics. Progress in Human Geography, 21(3), 305–320.
  • Santaemilia Ruiz, J. (2020). Feminismo(s) y traducción, feminismo(s) traducido(s): Notas sobre una interdisciplina asimétrica. In: Santaemilia Ruiz, J. (Ed.) Feminismo(s) y/en traducción: Feminism(s) and/in Traslation. Granada: Editorial Comares, Granada.
  • Spurlin, W. (2017). Queering translation. Rethinking gender and sexual politics in the spaces between languages and cultures. In: Epstein B. J., Gillett, R. (Eds.) Queer in Translation. London: Routledge, 172–183.
  • Susam-Saraeva, Ş., C. Acosta Vicente, L. Carvalho Fonseca, O. García-Caro, B. Martínez-Pagán, F. Montero, & G. Yañez (2023). Roundtable: Feminist Interpreting (Studies) – the Story so Far. Translation Studies, 16 (1): 134–59.
  • UNESCO (2021). UNESCO Recommendation on Open Science. Paris: UNESCO.
  • Wolf, M. (2012). The sociology of translation and its “activist turn”. Translation and Interpreting Studies, 7(2), 129–143.