Sala 2. Cavaliere, Kaufmann e la grafica

Alik Cavaliere, Fioritura, 1966-67

Alik Cavaliere

Per lo scultore Alik Cavaliere (1926-1998), Lucrezio rappresenta un’importante fonte di ispirazione nel corso degli anni ’60; in particolare l’Inno a Venere  (inizio del libro I) e i versi del V libro sulla rinascita primaverile ispirano all’artista riflessioni sulla natura, madre e matrigna, generatrice di vita, ma anche di corruzione e malattia. Intensa è anche la riflessione sul libro IV, dove l’esplorazione lucreziana dei meccanismi della mente suggerisce a Cavaliere un’originale rilettura del De rerum natura in chiave surrealista.

Sono qui esposti 4 bronzi: La rosa e le rose, 1965; Immagini delle cose, 1964-1967; Facile hinc cognoscere possis, 1963; Fioritura, 1966-1967 (foto qui a destra).

Clinamen di Massimo Kaufmann


Nella ricerca artistica di Massimo Kaufmann (1963-) il De rerum natura e in particolare il concetto di  clinamen hanno offerto lo spunto per una originale riflessione sulla libertà dell’uomo e sulla sua solitudine.

Il tema del clinamen ha ispirato una sequenza di lavori (tra cui la grande tela esposta alla Università Bocconi, riprodotta qui sopra) in cui rientra anche la nuova versione creata appositamente per l’esposizione nell’Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna. Si tratta di due tele dipinte, di grandi dimensioni, unite a mo’ di libro: una vera e propria installazione che, attraverso la forma del libro, collega il De rerum natura con lo spazio espositivo che lo accoglie.

Incisione di Jean Chièze raffigurante aggregati di atomi

Edizioni illustrate

  • Léopold Lévy (1882-1966): Lucrèce. De la nature, Paris, Galerie Le Nouvel Essor, 1935: il libro V del poema, nella traduzione francese di Alfred Ernout è accompagnato da un eccezionale corredo di incisioni da cui emerge l'influenza esercitata sull'artista dalle avanguardie (Matisse, Delaunay) e dall'impressionismo (Renoir, Cezanne).
  • Camille Paul Josso, Lucrèce. De rerum natura, Paris, (a spese dell'artista), 1950: l'edizione in folio, a fogli sciolti, comprende la traduzione di A. Ernout, e numerosissime incisioni a bulino di C.P. Josso (1902-1986). Le immagini hanno un intento didascalico e un impianto tradizionale, ma con significative aperture al surrealismo e all’arte astratta.
  • De rerum natura / On the nature of things by Titus Lucretius Caro, translated into English verse by W.E. Leonard with an introduction of C.E. Bennett, illustrated with wood-engravings by Paul Landacre, Los Angeles, The Limited Edition Club and The Ward Ritchie Press, 1957: edizione di pregio dell’intero poema, con 11 incisioni a due colori di P. Landacre (1893-1936), artista celebre per l’uso sapiente del chiaroscuro, funzionale a teatralizzare le scene illustrate.
  •  Jean Chièze, Lucrèce, De natura rerum, Paris, Club Bibliophile de France, 1958: la raffinata edizione del poema è accompagnata da 19 tavole di J. Chièze (1898-1975), incisore specializzato in scene di ispirazione letteraria.

Lucrezio in Russia

  • Lucrezio, O prirode veshchej = De rerum natura, traduzione e commento di F. A. Petrovsky, introduzione di V. Asmus, con 6 tavole e copertina di Nikolai Dmitrevski. Academia, Mosca,1936
  • Lucrezio, O prirode veshchej = De rerum natura libri VI, recognovit versibusque rossicis convertit Theodorus Petrovski. Mosca,1945-47.

 

La ricezione di Lucrezio in area sovietica, dove il poeta fu visto come simbolo del materialismo e dell’ateismo, è documentata da due edizioni: l’edizione del 1936 accompagna la presentazione di una nuova traduzione del poema destinata a grande fortuna, realizzata da F.A. Petrovsky, ed è corredata dalle illustrazioni di un noto maestro di xilografia, Nikolai Dmitrevski (1890-1938). L’edizione in due volumi del 1946-1947, concepita in occasione dei 2000 anni di Lucrezio, ripropone  la traduzione di Petrovsky, accompagnata da un ricco apparato di illustrazioni.

Illustratori e poeti

Sono qui raccolte alcune edizioni che nascono dalla collaborazione di artisti e poeti, traduttori di Lucrezio.

  • Lucrezio, L'amore, versione poetica di Enzio Cetrangolo con una acquaforte originale di Mino Maccari, Pisa, Litografia Felici, s.d.: un’acquaforte di tema erotico, realizzata da Mino Maccari (1898-1989) illustra con linee spezzate e aspre il duro messaggio del IV libro del poema, dedicato alla fisicità dell’amore e all’illusorietà della passione, nella traduzione di E. Cetrangolo (1919-1986).
  • Titus Lucretius Caro. De rerum natura, versioni di Ezio Cetrangolo; con due acqueforti di Bruno Saetti, Verona, Franco Riva, 1968: la piccola antologia lucreziana, tradotta in versi da Enzio Cetrangolo, è accompagnata da due acqueforti di Bruno Saetti (1902-1984), artista bolognese, ispirato dai primitivi della scuola tosco-emiliana. Le illustrazioni sono in particolare legate al tema della potenza del sole generatrice di vita per l’uomo.

 

  • Giorgio Orelli, Tre episodi lucreziani, con sei litografie di Italo Valenti, Milano, Scheiwiller, 1991: i vv. 5,436-445 del De rerum natura hanno ispirato a Italo Valenti (1912-1995) sei litografie che rappresentazione come un’esplosione vitalistica di luce la massa primordiale del caos da cui nascerà il cosmo. Le stesse immagini sono riprodotte in un volumetto in cui i passi lucreziani sono accompagnati dalla traduzione del poeta svizzero G. Orelli (1921-2013).
  • Lucrezio. Quale colore, versione di Giorgio Orelli. Con quattro incisioni di Enrico Della Torre, Milano, Scheiwiller, 1996: cartella con quattro incisioni che prendono spunto da un breve passo del De rerum natura (2,798-805) nella traduzione di Giorgio Orelli. Il passo è incentrato sul tema dei colori trasformati dalla luce, ispira le incisioni, stampate con inchiostri, colorati di Enrico della Torre (1931-) favorendo la sua meditazione sui segreti della natura espressa con un linguaggio non naturalistico, ma astratto.

Istallazioni lucreziane di Curt Asker


Nel volume Tillfällen. Fragment av Lucretius de Rerum Natura (Hylteberga 1989) sono raccolte una serie di brevi citazioni dal De rerum natura, che hanno ispirato le istallazioni e le fotografie di Curt Asker (1930-2015): l’artista svedese è stato particolarmente sollecitato dal tema della visione e della materialità della luce.

 

Lucrezio e la Graphic Novel: Two Fine Chaps

L’opera di Tom Biby e Jonathan Fetter-Vorm, noti anche come “Two Fine Chaps” (un libretto di 7 pagine), è un esempio di raffinata Graphic Novel incentrata sul finale del II libro del De rerum natura, in particolare sul tema della nascita del mondo, e dell’inutile fatica dell’uomo in lotta con la natura. Lo stile delle immagini e della stampa richiamano esplicitamente quello delle edizioni dei secc. XVI/XVII.