Sala 1. La riscoperta

Particolare dell'incipit miniato del De Rerum Natura nell'editio princeps del 1472-3

La scoperta, la prima edizione, il primo commento

La prima sala della mostra è dedicata alla riscoperta del De rerum natura di Lucrezio, avvenuta esattamente seicento anni fa, nel 1417.
Viene esposta (riprodotta dal manoscritto della Bodleian Library) la lettera con cui Poggio Bracciolini dava notizia a Francesco Barbaro del suo straordinario ritrovamento, in un monastero non lontano da Costanza.
Le prime tappe della diffusione del poema sono poi qui rappresentate in particolare dal manoscritto copiato dall’umanista Niccolò Niccoli (ca. 1430), dalla prima edizione a stampa (editio princeps: Brescia, Tommaso Ferrando, 1472/3), dal commento al De rerum natura del bolognese Giovan Battista Pio (Bologna, Girolamo de' Benedetti, 1511), primo sistematico tentativo di fornire una esegesi approfondita del poema lucreziano.

Frontespizio della traduzione di Marchetti, Londra 1717

La prima traduzione italiana

È poi esposta un'altra opera fondamentale nella ricezione moderna di Lucrezio: la prima traduzione italiana ad opera di Alessandro Marchetti (ca. 1664-67), che - pubblicata nel 1717 a Londra e messa all'indice nel 1718 - circolò per lungo tempo in Italia in forma manoscritta.